Tutti i grandi cambiamenti sono semplici (Ezra Pound)

sabato 1 dicembre 2007

Provinciali di Catania: “Le primarie per scegliere il candidato del centrodestra”




E’ la proposta lanciata da La Destra-Alleanza siciliana nel corso di un’affollata assemblea a Palazzo dei Chierici, nel capoluogo etneo, con Nello Musumeci e i vertici del Movimento.

La scelta del candidato del centrodestra alla presidenza della Provincia di Catania passi attraverso le primarie.

E’ la proposta lanciata da La Destra-Alleanza siciliana in vista delle elezioni provinciali della prossima primavera. L’occasione un’assemblea nell'ampio salone "Libero Grassi" di palazzo dei Chierici a Catania che a stento è riuscito a contenere le centinaia e centinaia di persone - tra iscritti, simpatizzanti e gente comune - accorse ad ascoltare i vertici del Movimento, con in testa il leader de La Destra siciliana Nello Musumeci.

Prima dell’ex presidente della Provincia sono intervenuti il commissario provinciale di As, Giuseppe Mistretta, il portavoce di Gioventù italiana Ruggeto Razza, la coordinatrice regionale delle Donne, Rosaria Leonardi, il portavoce provinciale de La Destra, Luciano Messina, quello regionale Gino Ioppolo.

Quest’ultimo ha evidenziato “l’interesse e l’entusiasmo che in questa vigilia elettorale si registra in tutta l’Isola per il nostro progetto politico che si sta traducendo in un impegno sul territorio per l’elaborazione delle liste dei candidati negli 8 collegi della provincia etnea e nel resto della regione. Liste aperte – ha concluso Ioppolo - a donne e uomini, anche di provenienza estranea alla cultura della destra”.

 Da parte sua Musumeci, alla prima uscita ufficiale in città dopo la nomina a responsabile nazionale Enti locali del Movimento guidato dal senatore Francesco Storace, ha esordito affermando che “la quasi certa rinuncia del presidente uscente a ricandidarsi comporta un problema di metodo per la scelta del candidato del centrodestra, che deve essere liberamente scelto dalla gente, attraverso le primarie, e non nelle stanze di questo o di quel leader politico”.

“Occorre – ha sottolineato - restituire al cittadino protagonismo nelle scelte importanti, perché la politica senza partecipazione è nudo potere priva dell’anima, della legittimazione e della spinta propulsiva popolare. Senza partecipazione il cittadino non è attore della politica ma finisce con il subirla, con una sorta di consenso passivo o dissenso rassegnato. Ecco perché si è interrotto il circolo virtuoso tra la società e le istituzioni”.

Per l’europarlamentare la recente esperienza del centrosinistra dimostra che “le primarie sono la via più democratica; sono una forma di partecipazione diretta dei cittadini che vogliono essere protagonisti prima, durante e dopo le elezioni”.

“Il candidato scelto dalla gente – ha aggiunto il leader de La Destra - potrà contare sull’impegno di tutto lo schieramento. E tuttavia necessario che il centrodestra etneo ritrovi le ragioni dell’unità, non solo per le frizioni di questi giorni tra Forza Italia ed il Movimento per l’Autonomia, ma anche per le ultime vicende politiche nazionali che rischiano di dare al centrosinistra un vantaggio immeritato”.

“Le vicende romane – ha ammonito - non possono e non debbono avere ripercussioni sulla periferia. E voglio dirlo con assoluta serenità – ha sottolineato Musumeci tacitamente rivolto al partito di Fini – spero che qualche amico all’interno del centrodestra si convinca che per noi l’avversario da battere sta dall’altra parte, nel centrosinistra. Spererei tanto che lo stesso sentimento fosse condiviso da questa parte, all’interno dello schieramento alternativo alla sinistra”.

“Il tema del giorno della politica – ha proseguito - è il sistema elettorale da introdurre: tedesco, spagnolo o francese. Ma la gente vuole invece sapere dai politici come fa una famiglia monoreddito ad arrivare a fine mese; se un giovane deve restare precario a vita; come entrare in città in auto con il traffico infernale; perché i servizi pubblici sono in affanno; come fronteggiare la dilagante illegalità e la diffusa insicurezza; come aiutare la nostra agricoltura a competere tra due anni nella zona di libero scambio; quale progetto si è data Catania per proiettarsi nel Mediterraneo”.

“Prima di pensare a chi aggiudicare la guida della Provincia per i prossimi 5 anni – ha concluso Musumeci tra gli applausi - il centrodestra etneo farebbe bene a ridisegnare un progetto di governo con quei ceti più dinamici della nostra realtà, che si sentono snobbati o utilizzati dalla politica”.

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